Nicoletta Conti
Cara Antonella,
finalmente siamo arrivati al capolinea: il progetto “Muro contro muro” è ormai concluso, il murales aspetta solo gli ultimi ritocchi e il taglio del nastro. Domani è il giorno in cui tutto si concretizza e si completa.
Questo è un momento molto particolare, una cerniera tra il non esistere e il divenire una realtà: l’attimo fuggente che sento la necessità di catturare e trasformare in parola scritta, qualcosa da condividere non solo con te, ma anche con tutti coloro che, solo grazie alla nostra collaborazione, sono diventati volti e nomi familiari, parte integrante e vitale di un gruppo di lavoro che comprende insegnanti e studenti del Liceo Agnoletti, ragazzi ed educatori dell’Associazione Trisomia 21, docenti e studenti dell’Accademia delle Belle arti.
Se guardo indietro e cerco il punto di origine che ha dato vita a questo percorso mi ritrovo alla primavera del 2016 quando, insieme al nostro comune amico, Carlo Mugelli, stavo pensando di organizzare un incontro per gli studenti del Liceo. Credo che insegnare Scienze Umane significhi accompagnare lungo i sentieri della relazione, del rapporto con se stessi e con gli altri, nel tentativo di esplorarne luci , ombre , fragilità e complessità. Per questo ritenevo importante che i ragazzi avessero l’occasione di incontrare chi, quotidianamente, vive l’esperienza della relazione educativa in contesti reali.
Il dr. Mugelli era senza dubbio la persona ideale per condurre gli studenti nel variegato universo degli over sessanta , ma non avevo idea di chi potesse intervenire per affrontare il delicato tema della disabilità che accompagna e rischia di definire, in modo inesorabile , la vita di persone giovani, adolescenti , coetanei. Fu proprio Carlo a parlarmi di te e di Trisomia21. Dopo un primo contatto , in poche settimane, abbiamo costruito quella prima occasione di incontro. E una mattina di maggio , in Aula magna, ha preso vita e consistenza un incontro particolare , un incrocio di teoria e pratica , scuola e vita , ragionamenti ed emozioni le cui tracce non si sono mai dissolte . Mattinata conclusa , ragazzi entusiasti e , se ben ricordo , anche noi .
E’ stato proprio lì , credo , nel corridoio della scuola davanti al distributore del caffè , che è nata l’idea di provarci ancora . Trisomia 21 è diventata partner ufficiale del Liceo Agnoletti in un percorso che ha visto il delinearsi di due diverse azioni : la prima ha consentito di offrire alle attuali classi quinte ( formalmente escluse dai progetti della riforma e quindi da esperienza di stage) la possibilità di sperimentare l’incontro con la disabilità in situazioni simulate . Un’esperienza forte e coinvolgente che gli studenti hanno attraversato letteralmente presi per mano da te e dagli educatori di At21.
Ma il grande progetto, o meglio, la grande avventura si chiama “Muro contro muro” ed è stato il percorso di alternanza scuola lavoro che ha coinvolto, da Febbraio ad oggi , le due classi quarte del liceo delle Scienze umane. Gruppi di studenti che seguo già da due anni e che ho visto crescere e trasformarsi – in maniera spesso inaspettata e talvolta sorprendente – proprio grazie a questa esperienza .
L’idea del murales, Antonella , è stata tua, ma ha affascinato tutti fin dall’inizio , nonostante la piena consapevolezza che nessuno di noi avrebbe saputo come fare a realizzarla. Al tempo stesso proprio questa ignoranza di base era la garanzia che stavamo tutti sullo stesso piano : quello di chi non sa come si fa e ha bisogno di essere condotto , passo dopo passo , fino alla meta.
Una conduzione affidata all’Accademia delle Belle Arti e , in particolare alla gestione tecnica di Tiziana Vanetti e Maria Rosaria Manigrasso , le docenti che ci hanno seguito – un incontro dopo l’altro – portandoci da un pacchetto di idee scarabocchiate – senza neanche troppa convinzione – su semplice carta A4 a bozzetti sempre più grandi , fino alle sagome in grandezza naturale , che hanno consentito di trasferire sul muro elementi tratti da ogni disegno prodotto.
Al di là di un risultato così evidente , così concreto come il murales che campeggia orgoglioso e coloratissimo di fronte allo stadio, aspettando il suo momento di gloria e di ufficialità, il mio primo obiettivo era quello di offrire ai ragazzi la possibilità di incontrare altri ragazzi , con i quali stabilire relazioni autentiche , legami veri . E così è stato .
Dopo i primi momenti di rigidità – attraversati probabilmente dalla paura di fare o dire qualcosa di sbagliato – siamo arrivati allo stare insieme più spontaneo e autentico , allegro e talvolta un po’ caotico , di cinquanta giovanissimi ragazzi capaci di aprirsi l’uno all’altro, in una dimensione di collaborazione e complicità. Non so se il murales riuscirà a raccontarlo , tutto questo, probabilmente no. Il suo è un messaggio declamato ad alta voce , che parla di muri da superare, di pregiudizi da abbattere, di apertura ad ogni possibilità.
E’ un messaggio importante, una testimonianza che i nostri ragazzi lasciano alla città e al futuro. La traccia indelebile di una grande avventura che in questi ultimi mesi però, in maniera graduale e quasi impercettibile , ha già prodotto trasformazioni interiori importanti nei nostri artisti improvvisati , che probabilmente non sentiranno più , così impellente , il bisogno di abbattere muri … perché chi non ha barriere dentro di sè non le trova all’esterno e , sicuramente , e non le costruisce .
Ti lascio con un saluto , Antonella , con un ringraziamento che desidero estendere a tutte le persone meravigliose che lavorano in Associazione e con le parole di una saggezza antica che , in questo caso , mi sembrano la conclusione più appropriata
Quando gli occhi sono aperti,
il risultato è la vista.
Quando la mente è aperta,
il risultato è la sapienza.
Quando è aperto lo spirito,
il risultato è l’Amore.
Nicoletta Conti