Intervista a Vito Mollica!

Dal mese di novembre abbiamo iniziato a cercare informazioni sulle tradizioni di Natale. Tra queste ci siamo chiesti come un ristorante si organizza per le feste natalizie.

Abbiamo contattato lo Chef Vito Mollica e il 9 Dicembre il gruppo della nostra Redazione ha avuto il piacere di intervistarlo.

Vito Mollica è un cuoco molto conosciuto a Firenze. Ha un ristorante bellissimo dentro il Palazzo Portinari Salviati in via del Corso.

Sapete che in questo palazzo abitava Beatrice di Dante?!

Lo chef ci ha ospitato nel suo bistrot Salotto Portinari, si è seduto con noi e ha risposto a tutte le domande.

Poi ha chiesto al gruppo informazioni sull’Associazione e ha chiesto ad ognuno di raccontare qualcosa di sé.

Dopo ha offerto a tutti una buonissima merenda con thè, cioccolata calda e biscotti.

Infine la Redazione ha visitato il ristorante e conosciuto lo staff di cucina dello Chef Mollica.

È stata proprio una bella esperienza e ringraziamo tutti per la gentilezza e la professionalità.

L’intervista

Redazione: Come ti chiami?

Chef: Io mi chiamo Vito Mollica


Redazione: Dove sei nato?

Chef: Sono felice che mi chiedi dove sono nato. Io sono nato in un paesino piccolissimo della Basilicata che si chiama Avigliano in provincia di Potenza.


Redazione: Che lavoro fai?

Chef: Io faccio uno dei lavori più belli del mondo, che è quello del cuoco! E oggi sono anche fortunato perché sono anche un ristoratore, che vuol dire stare a contatto con gli ospiti.


Redazione: Come si chiama il tuo ristorante?

Chef: Ho due ristoranti e sono tutti e due nello stesso palazzo. Dove siamo ora c’è il ristorante “Salotto”, come il “salotto di casa”, ed è un bistrot. Un bistrot è un ristorante abbastanza veloce dove si mangia del cibo tradizionale. Poi c’è un altro ristorante, che dopo vedremo, ed è in un ambiente unico con degli affreschi bellissimi. Questo secondo ristorante si chiama “Atto” come un “atto di vita”.


Redazione: Cosa sono le Stelle Michelin?

Chef: Sapete che per i film vengono assegnati gli Oscar, per i ristoranti, quando si raggiunge un livello di eccellenza, la Guida Michelin assegna la stella. Questo per noi è come ricevere un oscar e vuol dire che la nostra cucina è all’altezza dell’eccellenza.


Redazione: Cosa vuol dire avere la Stella Michelin?

Chef: È un grande orgoglio per me e per tutto il personale che lavora qui. I clienti vengono già con le aspettative di trovare un grande ristorante e noi dobbiamo riuscire a dare il nostro meglio. Avere la Stella Michelin vuol dire che ogni giorno noi ci alziamo per fare il meglio che si può.


La Redazione di Trisomia 21 aps con lo Chef Vito Mollica.

Redazione: Cosa fai te in cucina e come si gestisce un
ristorante?

Chef: Io sono sia il cuoco che il ristoratore, quindi ciò che faccio è arrivare al mattino ed essere di supporto a tutti quanti qua dentro a partire dagli uffici, ovvero a chi gestisce il personale, chi gestisce le buste paghe, chi gestisce gli eventi. Ma il mio lavoro è anche essere a disposizione di tutta la cucina, infatti i miei chef e i miei cuochi collaborano con me direttamente. Mi occupo anche di tutto ciò che sono i servizi di sala. Quindi la mia giornata è molto semplice: sono a disposizione dei miei collaboratori e anche di tutti i miei clienti.


Redazione: Lavori da solo o in gruppo?

Chef: che domanda bellissima! Io ho la fortuna di non lavorare da solo ma in un bellissimo gruppo. Abbiamo un gruppo di lavoro di tantissime persone e andiamo molto d’accordo. Ecco avete presente una squadra di calcio? I calciatori si passano la palla, si aiutano, c’è tanta tanta atmosfera e tanta adrenalina, ecco questo è come lavoriamo noi. Soprattutto quando c’è tanta gente seduta, quello che succede tra cucina e camerieri, è proprio tanta tanta collaborazione.


Redazione: Da quando ti sei appassionato alla cucina?

Chef: Da ragazzino. Voi che età avete?

Redazione: (ognuno dice la sua età).

Chef: Io ho 53 anni ma mi sono appassionato alla cucina da quando avevo 14 anni, poi sempre di più mi ha appassionato perché riuscivo a viaggiare moltissimo.


Redazione: Qual è il tuo piatto preferito?

Chef: Ah, solo uno? Ora rispondo io ma poi lo chiedo anche a voi! Se c’è una cosa che posso mangiare tutti i giorni sono gli spaghetti al pomodoro. E il vostro?

Redazione: ogni membro del gruppo dice il proprio piatto.

Chef: Bravi che buoni, siete golosi proprio come me!


Redazione: Quali sono le tue responsabilità?

Chef: Allora qui sono tante perché sono sia il titolare che lo chef. Ho responsabilità sulla qualità, sul personale, sulle spese e l’aspetto economico, ma soprattutto saper delegare i lavori.


Redazione: Dicci 5 parole per descriverti?

Chef: Moro… cosa posso dire? Cerco di essere simpatico, attento, pignolo, mi piacciono molto i dettagli, goloso tantissimo e pigro.


Redazione: In quali piatti sei specializzato?

Chef: A me piace molto fare i primi: risotto, ravioli, pasta, zuppe.

Redazione: Anche la pasta al pesto?

Chef: Adoro la pasta al pesto! Io ho vissuto anche a Genova che è la città dove è nato il pesto. Mi piace tanto cucinare le carne e i pesci, anche gli antipasti. Dove sono poco bravo sono i dolci ed è per questo che mi affido sempre a un buon pasticciere.


Redazione: Che scuola hai fatto per diventare chef?

Chef: Ho fatto due scuole, una è la scuola alberghiera tanti anni fa e l’altra è la scuola della vita, il lavoro professionale. È una scuola che vivo tutti i giorni e tutti i giorni abbiamo opportunità per imparare.


Redazione: Come ti senti ad essere famoso?

Chef: Non sono famoso, forse dovevate andare da qualcun altro!


Redazione: Quali sono i piatti della tradizione di Natale?

Chef: Il piatto più famoso della tradizione natalizia è il panettone. È famosa anche la galantina, i tortellini, il bollito misto, secondo me sono i piatti più famosi.


Redazione: Come si fa un Menù di Natale?

Chef: Il Menù di Natale è uno dei menù più belli di tutto l’anno, uno perché unisce tantissime tradizioni, poi unisce la stagionalità e soprattutto è un menu di convivialità. È un menù molto importante ma è anche facile perché ci sono tanti piatti della tradizione che devono essere presenti.


Redazione: Come funziona la cena della vigilia e il pranzo di Natale?

Chef: in tutti e due i ristoranti per il 24 la vigilia di solito c’è un menù di pesce. Poi il menu del 25 sono di tipo tradizionale ma abbastanza ricercati.


Redazione: Sei contento del tuo ristorante e del tuo staff?

Chef: Tantissimo, è la cosa più preziosa che ho dopo la mia famiglia.


Ringraziamo di cuore Vito Mollica e tutto il suo staff per la disponibilità e la gentilezza.

Intervista e articolo di:

Alessandra Gamberi

Anaita Safai

Edoardo Orofino

Laura Lucioli

Marwa Taffah

Michele Messina

Viola Masi

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