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Comunicato Stampa su tweet del ministro Salvini

Il Ministro Salvini twitta: “Noi stiamo lavorando per un’Italia più buona. Penso all’assurda riforma che ha lasciato nella miseria migliaia di famiglie con parenti malati psichiatrici”.

C’è grande preoccupazione e amarezza per quello che traspare da queste parole, se per “assurda riforma” s’intende la Legge Basaglia. Trisomia 21 rappresenta dal 1979, sul territorio fiorentino e non solo, le persone con disabilità intellettiva; è riconosciuta dalla Regione Toscana e collabora da sempre con i servizi pubblici e con le Istituzioni, sia sul piano abilitativo sanitario che di inclusione sociale.
Sono quarant’anni che si batte affinché i pregiudizi siano superati, e lavora quotidianamente con fatica, per far sì che le persone con disabilità intellettiva siano sempre più incluse e libere di fare delle scelte e di vivere la propria vita, ivi incluso il lavoro, gli affetti e l’indipendenza abitativa.
Più che mai adesso dobbiamo tenere alta l’attenzione, perché ci sembra che la direzione sia verso un futuro in cui, chi vive una qualsiasi situazione di fragilità, venga rifiutato ed emarginato. Non lo possiamo accettare. La legge Basaglia è stata una vera rivoluzione: ha permesso di dare una lezione di umanità e civiltà a livello internazionale.

Fino al 13 maggio 1978, nei manicomi venivano internate per qualunque causa, persone da alienare. Nella pratica ci finivano le persone che vivevano ai margini della società, dalle persone con disagio pischico, ai piccoli delinquenti, alle prostitute, agli omosessuali, alle ragazze madri, quelli che potremmo definire gli ULTIMI, gli INVISIBILI. Spesso ci entravano da bambini e non ne uscivano più. Nel nostro  recente passato”, i numeri dei ricoverati aumentarono notevolmente, chiunque si opponeva finiva in  manicomio.
Con la legge 180, “legge Basaglia”, l’Italia BUONA ha restituito dignità alle persone, gli ha ridato una vita alla luce del sole. I luoghi di cura, adesso, sono nei servizi territoriali. Le Regioni hanno il compito di organizzare i Dipartimenti di Salute Mentale. Ed è naturalmente qui che i nodi tornano al pettine: mancano le risorse. È questo il problema a cui le istituzioni devono far fronte.

“Le famiglie dei malati psichiatrici – commenta Antonella Falugiani presidente di Trisomia 21 Onlus – non sono nella miseria perché i loro cari sono inclusi nella società e liberi di  vivere come chiunque altro, ma perché spesso sono lasciate sole a fronteggiare le difficoltà. Nei contesti in cui si spendono risorse, la legge viene applicata e funziona. Si deve quindi lavorare in questo senso, in un clima di collaborazione tra istituzioni, servizi e famiglie. Perché è questo che le famiglie desiderano: vedere i propri cari vivere con dignità in una società che ha il dovere di assicurare a tutti gli stessi diritti”.