GiuliaSono arrivata in Associazione nel 2008 ed è difficile individuare un solo momento significativo legato ai ragazzi che in questi anni hanno contribuito alla mia crescita professionale e soprattutto personale.

Tra i ricordi più belli c’è sicuramente il mio primo Natale, come volontaria, trascorso insieme al gruppo di avvio all’autonomia (Viola, Laura, Andrea, Beatrice, Marianna, Francesca) e Francesca; ricordo l’entusiasmo e la bellezza del condividere la scelta di un regalo da fare ad un amico, impacchettarlo e dopo andare a mangiare una pizza tutti insieme.

Per alcuni dei ragazzi, non abituati a decidere autonomamente, non era facile fare da soli queste scelte, ma alla fine siamo usciti dall’Oviesse soddisfatti e felici per le cose prese.

E’ stato uno di quei momenti in cui ho capito che anche soltanto comprare un regalo voleva dire molto di più: esprimersi in modo autonomo e indipendente. Riconoscere a Viola, Laura, Beatrice, Andrea, Marianna e Francesca gli stessi bisogni e desideri nostri.
Era quello che cercavo quando nel 2008 scelsi di fare qui il mio tirocinio per la tesi di laurea specialistica, seguita dal Prof. Vianello dell’Università di Padova, che riguardava proprio le persone con sindrome di Down. Non desideravo infatti fare un semplice elaborato di soli numeri e dati ma volevo entrare e conoscere “il loro mondo”: mettere la teoria dei libri a confronto con la realtà, la vita quotidiana. Ho scoperto che “quel mondo” non era così diverso dal mio e ogni giorno i ragazzi, oltre a Ivana (Pili), Tanina (Contini) e Antonella (Falugiani), mi hanno aiutato a capirlo.

Dopo il tirocinio della specialistica sono rimasta in associazione facendo volontariato sia in sede sia al Mandela Forum mentre raccoglievo i dati per la mia tesi andando a casa dei nostri bambini/ragazzi. Laureata, ho fatto i 6 mesi di tirocinio post laurea, dopodiché, nel 2010 mi è stato chiesto di lavorare nel gruppo scuola e sul potenziamento cognitivo (un nuovo progetto completamente da strutturare insieme a Tanina).

Quando ho iniziato a frequentare Trisomia 21 Onlus non pensavo ad una prospettiva lavorativa, volevo solo dare una diversa impronta alla tesi che sarei andata a fare, entrare in contatto con le persone con sindrome di Down.

Mi sono trovata di fronte un mondo nuovo, che tante volte mi ha trovato senza risposte ma che mi ha fatto sentire accolta dai ragazzi, dai genitori e dagli operatori. E’ stato un conoscersi reciproco.